Nel cielo di febbraio dominano le costellazioni invernali, VENERE brilla nell’aurora

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Il cielo di febbraio si apre con una sfilata di pianeti al mattino: poco prima dell’alba sarà possibile individuare sull’orizzonte Est Mercurio, Venere e Marte; proprio il pianeta dell’amore e il pianeta rosso ci regaleranno una stretta danza per quasi tutto il mese, che raggiungerà l’apice il mattino del 13 febbraio.

Nella foto Sirio, Orione, Toro e Pleiadi nel cielo di inizio febbraio. Credit: Teresa Molinaro

Al quadretto astronomico del mattino si unirà anche la Luna calante a fine febbraio.

Il panorama celeste dopo il tramonto segnerà l’inesorabile declino ad Ovest di Giove, che sarà ormai inosservabile dopo un anno da protagonista per quasi tutte le stagioni.

L’orizzonte occidentale di febbraio sarà dunque spoglio dei pianeti che fino a un mese fa animavano il crepuscolo invernale.

Ma a dare una pennellata di mistero ci penserà il nostro amato satellite: la Luna darà sfoggio della sua sottile falce d’argento, arricchita dalla Luce Cinerea, proprio da inizio mese: a partire da giorno 3 sarà possibile tentare di individuarla nel crepuscolo occidentale, per poi rendersi sempre più osservabile fino a raggiungere il primo quarto l’8 febbraio.

La notte del 9 la Luna si interporrà tra il Toro e le sette mitologiche sorelle, le Pleiadi; mentre il 16 febbraio sarà in fase di piena, vestendosi di tutto il suo freddo splendore invernale.

Il mese di febbraio ci offre ancora un’ampia panoramica sulle costellazioni invernali che occupano la volta celeste con i loro astri dominanti.

Già dopo il tramonto, nel fascino avvolgente dell’ora blu, è ben visibile il mitico Cacciatore Orione, il Toro, l’Auriga e i Gemelli che con le stelle Castore e Polluce splendono alti in direzione Sud-Ovest.

La costellazione boreale dei Gemelli transita al meridiano proprio nel mese di febbraio: l’oggetto è protagonista del periodo invernale con le sue stelle principali Castore e Polluce, che rappresentano le teste dei due gemelli zodiacali.

A prendere posto nel cielo di febbraio c’è la costellazione del Cane Maggiore (Canis Major) con la sua scintillante stella alfa, Sirio; insieme al Cane Minore, l’oggetto rappresenta uno dei due fedeli cani da caccia che seguono Orione.

Nonostante si tratti di una piccola costellazione, essa è facilmente individuabile nel periodo invernale partendo dalla cintura di Orione e tracciando una linea verso Sud-Est che conduce direttamente a Sirio, l’astro che insieme a Betelgeuse e a Procione costituisce uno dei vertici del Triangolo Invernale.

Sirio si trova a soli 9 anni luce da noi e con il suo intenso bagliore bianco -azzurro, freddo e scintillante, e la sua magnitudine apparente di -1,47, illumina le notti dell’inverno boreale: Sirio è una stella bianca con una massa 2,1 volte quella del Sole e la sua luminosità è 25 volte superiore a quella della nostra stella.

L’astro è in realtà un sistema binario: attorno alla componente principale, Sirio A, orbita una nana bianca di nome Sirio B che compie una rivoluzione attorno alla componente primaria ogni 50 anni.

Osservare e immortalare Sirio B è un’impresa ardua ma non impossibile, a patto che si disponga di una buona attrezzatura e di tanta pazienza: la difficoltà è data dalla importante luminosità della stella principale che prevarica sulla più debole componente secondaria, che genera non pochi ostacoli al tentativo di isolare la nana bianca.

A febbraio sarà possibile seguire i passaggi della Stazione Spaziale Internazionale, che tornerà in comodi orari serali il 3 e 4 febbraio, e al mattino con tre transiti nelle date del 20, 21 e 24.

Cieli sereni!

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